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Emissioni in atmosfera in Italia: i dati

09 Dicembre 2021

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Il trend delle emissioni di gas serra in Italia negli ultimi 28 anni è positivo e le emissioni del 2018 sono diminuite del 17% rispetto al 1990. Ecco i dati.

Il trend delle emissioni di gas serra in Italia negli ultimi 28 anni è positivo e le emissioni del 2018 sono diminuite del 17% rispetto al 1990, passando da 516 e 428 milioni di tonnellate di CO2. Si tratta di un fenomeno legato alla crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili e all’incremento dell’efficienza energetica dell’industria.

Calano le emissioni anche in agricoltura e oggi l’80% del gas serra deriva dall’allevamento di bovini e suini e dall’uso di fertilizzanti sintetici. Calano anche del 60% le emissioni prodotte dal trasporto stradale, come emerge dal National Inventory Report 2020 e dall’Informative Inventory Report 2020.

I dati sulle emissioni nel 2018 rispetto al 1990

L’uso di solventi è la principale fonte di emissioni, pur registrando un calo del 41% rispetto al 1990 e la metà delle emissioni nazionali con impatto sul clima derivano dal settore della produzione di energia e dei trasporti, con un +2% rispetto al 1990 in particolare per quanto riguarda il trasporto su strada.

Sono aumentate anche le emissioni del settore residenziale e dei servizi, con una crescita del 6% e spinte i dal consumo di metano, mentre scendono del 14,2% le emissioni connesse ai processi industriali, grazie alla forte riduzione del protossido di azoto e alla adozione di tecnologie per l’abbattimento di emissioni nella produzione di acido nitrico e adipico. Aumentano, infine, del 5,6% le emissioni dal trattamento dei rifiuti, anche se si prevede un calo grazie alla raccolta differenziata.

Per quanto riguarda le emissioni da agricoltura e allevamenti, si tratta di un settore che vede il 7% totale di emissioni di gas serra, pari a 30 tonnellate di CO2 equivalente, ma il valore è sceso del 13% dal 1990 per la riduzione del numero dei capi, delle superfici e produzioni agricole, dei fertilizzanti sintetici e per i cambiamenti nel metodo di gestione delle deiezioni. Calano del 23% anche le emissioni di ammoniaca dall’agricoltura, grazie alla diminuzione di superfici e superfici agricole e alla diffusione di tecniche per la riduzione delle emissioni.

Cosa è e cosa provoca l’effetto serra

Con il termine effetto serra si intende un fenomeno naturale che prevede la presenza in atmosfera di gas come CO2, metano e ozono che trattengono le radiazioni dei raggi solari in ingresso e di per sé non è un fenomeno negativo. La conseguenza positiva dell’effetto serra naturale è la creazione di un clima mite e positivo per la vita, a patto di rispettare la giusta quantità e percentuale di gas serra presenti in atmosfera.

L’attività umana diventa, infatti, responsabile dell’aumento dei gas in atmosfera con effetti negativi sul clima a causa dell’industrializzazione e dell’uso eccessivo di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale che portano ad un’importante emissione di CO2. La principale conseguenza è il cambiamento del clima della Terra con surriscaldamento globale e fenomeni estremi portati dallo scioglimento dei ghiacciai, dall’innalzamento del livello del mare e dall’aumento delle temperature, che si traducono in uragani, alluvioni e incendi.

Gas serra e idrocarburi sostenibili

Con gas serra si intendono i gas presenti nell’atmosfera e capaci di trattenere i raggi infrarossi della radiazione solare, che colpisce la terra ed è emessa da superficie terrestre, atmosfera e nuvole. Questo processo è noto come effetto serra e si può verificare con un’analisi spettroscopica in laboratorio.

Effetto serra e Protocollo di Kyoto

Per ridurre l’effetto serra i Paesi hanno concordato il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale, pubblicato l'11 dicembre 1997 nella città giapponese di Kyoto in occasione della Conferenza delle parti "COP 3" della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).

Nel periodo 2008-2012 i Paesi coinvolti si sono impegnati a ridurre del 5% le emissioni di gas serra rispetto al 1990 e dell’8% per quanto riguarda i Paesi dell’Unione Europea. Successivamente per il periodo 2013-2020 l’impegno era a ridurre i gas serra di un ulteriore 18% rispetto al 1999 con l’UE e l’Islanda che hanno portato questo valore al 20%. 

Ai sensi del protocollo i Paesi devono adottare misure nazionali per raggiungere gli obiettivi concordati, anche grazie ai seguenti meccanismi:

  • lo scambio delle emissioni tra le parti che hanno firmato il protocollo;
  • l’attuazione congiunta di progetti da parte di queste parti;
  • il meccanismo di sviluppo pulito (con le parti che non hanno firmato il protocollo).

Ai sensi del protocollo, le emissioni effettive delle parti sono monitorate e sono tenuti registri precisi sugli scambi.

Al contempo, la Commissione Europea pubblica una relazione di attività annuale che fornisce informazioni sui progressi compiuti dall’Unione e dai suoi Stati membri verso il raggiungimento degli obiettivi in materia di emissioni di gas a effetto serra.

Per raggiungere gli obiettivi previsti dal protocollo di Kyoto è importante puntare su gas sostenibili come gli idrocarburi, prodotti da Settala Gas per diversi usi in tanti settori industriali e ambiti della vita quotidiana. Si tratta di un cambiamento epocale, ma che permette di aumentare la sostenibilità ambientale delle aziende, ridurre l’inquinamento e le emissioni di gas serra: un processo importante per salvaguardare la vita sulla Terra e in cui ognuno deve fare la sua parte.

 

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